"La televisione uccide la realtà". Baudrillard

"La realta' e' stata sterminata e con essa e' scomparsa ogni illusione: la realizzazione totale del mondo, la fabbricazione di un mondo perfettamente identico a quello umano hanno provocato la fine del nostro mondo imperfetto. La televisione? Certo e' stata un complice importante di questo delitto. Proponendoci un raddoppiamento del mondo, i media offrono un' immagine che sempre piu' fa a meno di ogni riferimento al reale, un' immagine di sintesi che ha preso il sopravvento sulla realta' stessa. Non c' e' piu' dialettica, perche' l' immagine si presenta come universo autonomo senza negativita' . L' immagine riproduce immagini e basta, non e' piu' rappresentazione non ha piu' bisogno di un avvenimento reale per generarsi". Jean Baudrillard

lunedì 11 aprile 2011

La folle idea di uscire dall'Europa

"Mi chiedo se abbia un senso restare nella Ue", dixit Roberto Maroni, ministro degli interni del governo italiano guidato da Silvio Berlusconi. Quelle poche parole, al di là delle ragioni o dei torti sul tema dell'immigrazione, devono aver provocato un brivido dietro la schiena a personaggi come Carlo Azeglio Ciampi che per una buona parte della loro vita si sono battuti per il nostro ingresso nell'Unione Europea e dunque nell'area dell'Euro. Si spera che quella battuta, già enfatizzata dal Giornale, il quotidiano della famiglia Berlusconi, come una ipotesi possibile, sia frutto della frustrazione per la poca credibilità che l'Italia ha scoperto di avere presso le cancellerie dei suoi più stretti alleati. Perché se invece fosse l'inizio di una nuova strategia della Lega e del governo Berlusconi saremmo davvero nei guai, le prospettive del nostro paese e della sua collocazione internazionale ci dovrebbero preoccupare seriamente. Nessuno ancora se lo è chiesto esplicitamente: che cosa vorrebbe dire uscire dall'Unione Europea? Significherebbe uscire dall'Euro e magari ritornare alla lira, tanto cara alla cultura leghista? Se così fosse, se non avessimo lo scudo dell'Euro, sarebbe un disastro. Non c'è bisogno di essere esperti di economia per capire che nel giro di qualche anno l'Italia sprofonderebbe ai livelli dei paesi sudamericani meno evoluti. Un'uscita dell'Italia dall'Euro e un ritorno alla lira provocherebbero una drastica svalutazione della nostra moneta e un'inflazione a due cifre modello Argentina ai tempi di Menem con tutte le conseguenze sull'economia reale.
Meno male che al Quirinale c'è Giorgio Napolitano che ha mantenuto quel grado di saggezza necessario a evitare strappi di follia. Resta sul campo il fallimento della politica italiana in Europa, indice di una bassissima affidabilità di questo governo in Europa e nel mondo. D'altronde non ci potevamo aspettare di meglio da un paese governato da Silvio Berlusconi, screditato a tutti i livelli grazie alle sue performance politico-gudiziarie.

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