"La televisione uccide la realtà". Baudrillard

"La realta' e' stata sterminata e con essa e' scomparsa ogni illusione: la realizzazione totale del mondo, la fabbricazione di un mondo perfettamente identico a quello umano hanno provocato la fine del nostro mondo imperfetto. La televisione? Certo e' stata un complice importante di questo delitto. Proponendoci un raddoppiamento del mondo, i media offrono un' immagine che sempre piu' fa a meno di ogni riferimento al reale, un' immagine di sintesi che ha preso il sopravvento sulla realta' stessa. Non c' e' piu' dialettica, perche' l' immagine si presenta come universo autonomo senza negativita' . L' immagine riproduce immagini e basta, non e' piu' rappresentazione non ha piu' bisogno di un avvenimento reale per generarsi". Jean Baudrillard

domenica 17 aprile 2011

I deliri di Silvio Berlusconi: linguaggio elettorale o lucida follia alla ricerca dello scontro?

"Associazione a delinquere", "eversivi", "brigatisti". Il vocabolario di Silvio Berlusconi per definire i pm milanesi ed ora anche i giudici della Corte Costituzionale è ricchissimo ed ogni giorno si colora di un nuovo insulto. In un paese normale nessun capo di governo si potrebbe permettere di attaccare così violentemente e così gratuitamente una delle tre istituzioni che reggono l'architettura repubblicana ma pare che in Italia tutto sia possibile, l'inimmaginabile diventa realtà. Anche i colonnelli del premier, scriveva la Repubblica, si sono meravigliati della violenza con la quale il Cavaliere ha attaccato la magistratura e sono in molti a chiedersi se ci sia una ragione, una lucida follia che guida questa strategia. Molti pensano a ragioni di carattere elettorale: chiamare a raccolta a Milano il popolo della libertà per tamponare il calo di consensi di Letizia Moratti. C'è sicuramente anche questo. Ma parecchi osservatori cominciano a pensare che Silvio Berlusconi sia alla ricerca dello scontro o forse dell'incidente: una provocazione mirata. Giangiacomo Schiavi, sul Corsera, nel denunciare il manifesto che paragona i magistrati di Milano ai brigatisti, osserva che questa escalation non provoca solo quelli come l'autore del manifesto, tale avvocato Roberto Lassini in lista nel Pdl a Milano, ma anche qualcun altro, chi ad esempio a inviato a Zaia dei proiettili o chi "ha fabbricato un'installazione con due macabre pistole di gesso che sembrano mirare una faccia che somiglia a quella del premier". Pare che il nostro Cavaliere errante non se ne renda conto quando straparla di associazione a delinquere o delira sugli eversivi della procura. A meno che, per ragioni elettorali, un incidente di percorso lo abbia messo in conto.

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