"La televisione uccide la realtà". Baudrillard

"La realta' e' stata sterminata e con essa e' scomparsa ogni illusione: la realizzazione totale del mondo, la fabbricazione di un mondo perfettamente identico a quello umano hanno provocato la fine del nostro mondo imperfetto. La televisione? Certo e' stata un complice importante di questo delitto. Proponendoci un raddoppiamento del mondo, i media offrono un' immagine che sempre piu' fa a meno di ogni riferimento al reale, un' immagine di sintesi che ha preso il sopravvento sulla realta' stessa. Non c' e' piu' dialettica, perche' l' immagine si presenta come universo autonomo senza negativita' . L' immagine riproduce immagini e basta, non e' piu' rappresentazione non ha piu' bisogno di un avvenimento reale per generarsi". Jean Baudrillard

sabato 2 aprile 2011

Giuliano Ferrara perde peso

Sembra che le performances serali di Giuliano Ferrara non vadano granchè bene in termini di ascolti. Il fedelissimo di Silvio Berlusconi doveva risollevare gli ascolti disastrosi di Augusto Minzolini e invece pare che peggiori la situazione. Se è così è una buona notizia. La volgare apologia di Berlusconi mascherata da riflessione politica, la difesa spregiudicata delle leggi ad personam, la strizzatina d'occhio al ciarpame di nani e ballerine che si aggirano ad Arcore evidentemente non fanno breccia tra gli ascoltatori più accorti. Per una semplice ragione il furbastro Giuliano Ferrara è poco credibile anche per quegli ascoltatori che appartengono al centro destra. D'altronde c'è un precedente recente che avrebbe dovuto far riflettere i dirigenti della Rai: il caso Radio 24, emittente della Confindustria, oggi diretta dal buon Fabio Tamburini. Quando circa due anni fa i confindustriali presero la malsana decisione di licenziare il direttore Giancarlo Santalmassi, che pure aveva portato gli ascolti a vette mai più valicate, l'audience della radio crollò nel giro di pochi mesi. Per arginare il disastro i dirigenti del gruppo confindustriale presero un'altra malsana decisione, affidarono a Giuliano Ferrara il programma chiave del mattino, convinti di poter risollevare le sorti della Radio, salvata solo recentemente dalla gestione Tamburini. Invece fu un flop clamoroso, pesante come la mole del conduttore. Infatti nel giro di un mese Ferrara fu liquidato e al suo posto venne chiamato Oscar Giannino. Ma è evidente che il programma di Ferrara non è stata una scelta imprenditoriale ma politica: creare qualche contrappeso a Santoro e Floris. Ma abbiamo il sospetto che anche in questa occasione l'improbabile Mauro Masi abbia fatto una scelta sbagliata.
P.s. Non si può non essere d'accordo con Alex Stille. "In nessun paese al mondo - scrive Marco Travaglio, riportando l'opinione di Stille - uno che ha fatto il ministro, il portavoce e il candidato di Berlusconi, che gli paga tre stipendi al Foglio, a Panorama e al Giornale", potrebbe andare alla tv di Stato a elogiare il premier. In Italia sì. Indovinate come mai?

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