"La televisione uccide la realtà". Baudrillard

"La realta' e' stata sterminata e con essa e' scomparsa ogni illusione: la realizzazione totale del mondo, la fabbricazione di un mondo perfettamente identico a quello umano hanno provocato la fine del nostro mondo imperfetto. La televisione? Certo e' stata un complice importante di questo delitto. Proponendoci un raddoppiamento del mondo, i media offrono un' immagine che sempre piu' fa a meno di ogni riferimento al reale, un' immagine di sintesi che ha preso il sopravvento sulla realta' stessa. Non c' e' piu' dialettica, perche' l' immagine si presenta come universo autonomo senza negativita' . L' immagine riproduce immagini e basta, non e' piu' rappresentazione non ha piu' bisogno di un avvenimento reale per generarsi". Jean Baudrillard

martedì 22 marzo 2011

La politica estera di Silvio.

Proverò da oggi a riaprire questo blog rimasto silente per due anni con qualche riflessione ispirata alla rassegna stampa che ogni mattina, dal lunedì al sabato, faccio sul giornale online www.linkiesta.it.
La prima cosa che mi viene in mente è la constatazione di quello che accade attorno a noi. L'Africa ci dice che il mondo sta cambiando, il Giappone che l'equilibrio del nostro pianeta è più precario che mai ma la nostra politica viaggia a raso terra.
Prendiamo la politica estera di questo governo: è davvero deprimente. A parte l'inconsistenza clamorosa del ministro Frattini, il nostro presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, nel giro di una settimana è passato dalla preoccupazione di non disturbare Gheddafi, al desiderio di diventare protagonista dell'impresa bellica, alla delusione per aver constatato di essere considerato poco o nulla dagli alleati fino al pentimento di ieri: "Sono addolorato per Gheddafi. Gli aerei italiani non bombardano la Libia". Se questi chiari di luna fossero dovuti a un serio ripensamento sarebbero forse giustificati, ma è evidente che tutto ciò nasce dalla paura politico-elettorale di una rottura con la Lega di Umberto Bossi. Oggi dunque nello stesso governo convivono tre anime, quella di Ignazio La Russa, ministro della guerra, che si è fatto prendere dalla parte in commedia, quella di Silvio Berlusconi, dettato nelle sue scelte dall'amicizia con il Rais e quella della Lega, che soffia sul fuoco dei flussi immigratori per difendere la sua identità padana. E' sopportabile tutto ciò in una situazione internazionale come quella che viviamo? E' possibile che la quinta o la sesta potenza mondiale sia così ondivaga? Io credo di no, ma nella fantasiosa Italia, tutto è possibile.

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