Lasciando da parte le nostrane notizie da basso impero, sul fronte internazionale, come ci spiega il corrispondente della Stampa a New York, Maurizio Molinari, c'è da registrare una notizia interessante: il durissimo discorso fatto da Barak Obama sulla Siria e sulla repressione in atto in quel paese. Un discorso che mostra quale sarà la strategia degli Usa nel nord-africa: appoggio alle rivolte popolari e linea dura con i dittatori.
Altra notizia di un certo interesse è quella che emerge dal colloquio di Francesco Verderami sul Corsera con Silvio Berlusconi. Il capo del governo sostiene che la mediazione con Gheddafi è un impresa impossibile. Il Raiss non accetterà l'esilio o cose simili e resisterà fino alla morte. Una dichiarazione politicamente rilevante. Non si capisce allora perché il capo del governo italiano con queste premesse abbia scelto la via diplomatica. Forse per garantirsi negli affari un posto di primo piano con i successori di Gheddafi? Insomma, come scriveva il buon Karl Marx sono quasi sempre gli interessi che guidano le scelte politiche. Un principio che vale soprattuto per il nostro amato premier.
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