"La televisione uccide la realtà". Baudrillard

"La realta' e' stata sterminata e con essa e' scomparsa ogni illusione: la realizzazione totale del mondo, la fabbricazione di un mondo perfettamente identico a quello umano hanno provocato la fine del nostro mondo imperfetto. La televisione? Certo e' stata un complice importante di questo delitto. Proponendoci un raddoppiamento del mondo, i media offrono un' immagine che sempre piu' fa a meno di ogni riferimento al reale, un' immagine di sintesi che ha preso il sopravvento sulla realta' stessa. Non c' e' piu' dialettica, perche' l' immagine si presenta come universo autonomo senza negativita' . L' immagine riproduce immagini e basta, non e' piu' rappresentazione non ha piu' bisogno di un avvenimento reale per generarsi". Jean Baudrillard

lunedì 28 marzo 2011

Forum, Rete 4, quando la fiction diventa macabra

Forse aveva ragione il grande filosofo francese Jean Baudrillard: nell'epoca della tv la realtà scompare e l'unica cosa che resta è l'immagine televisiva. Se un evento non accade in tv, non accade tout court. E se accade il tv anche la realtà stenta a smentirlo. La disparition du monde réel la definiva Baudrillard. La geniale intuizione del filosofo francese a proposito del potere immenso della tv non può tuttavia consolarci quando leggiamo tristi performances mediatiche come quella andata in scena nella trasmissione di Rita dalla Chiesa su Rete quattro. Marina Villa, 50 anni, aquilana, racconta di essere una commerciante di abiti da sposa, ma soprattutto dai microfoni dell'emittente Mediaset racconta il post terremoto come il migliore dei mondi possibili, e la ricostruzione attuata dal governo Berlusconi, come la più efficiente che gli aquilani potevano desiderare. Poi si scopre che quella signora non è neppure aquilana. è una finta terremotata e dulcis in fundo per recitare quella parte si è messa in tasca un gettone di 300 euro. In un'intervista a Repubblica, Rita Dalla Chiesa, Berlusconiana doc, si difende dall'accusa di aver organizzato uno spot per il cavaliere di Arcore, ma è poco credibile. E comunque il fattaccio è accaduto. Durissima la lettera di una terremotata: "Volevo fare sapere a quella signora che si è prestata alla sceneggiata che nessuna vittima ha avuto la possibilità di indossare abiti da sposa, i nostri figli ci sono stati riconsegnati in sacchi di plastica". Che dire di questa oscenità? I giornalisti più cinici ripeteranno la celebre frase presa da un film: "E' la stampa bellezza". Noi a costo di essere noiosi ripetiamo: "E' il conflitto d'interesse bellezza".

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