"La televisione uccide la realtà". Baudrillard

"La realta' e' stata sterminata e con essa e' scomparsa ogni illusione: la realizzazione totale del mondo, la fabbricazione di un mondo perfettamente identico a quello umano hanno provocato la fine del nostro mondo imperfetto. La televisione? Certo e' stata un complice importante di questo delitto. Proponendoci un raddoppiamento del mondo, i media offrono un' immagine che sempre piu' fa a meno di ogni riferimento al reale, un' immagine di sintesi che ha preso il sopravvento sulla realta' stessa. Non c' e' piu' dialettica, perche' l' immagine si presenta come universo autonomo senza negativita' . L' immagine riproduce immagini e basta, non e' piu' rappresentazione non ha piu' bisogno di un avvenimento reale per generarsi". Jean Baudrillard

martedì 10 maggio 2011

Che finezza Cavalier Berlusconi!

Sul quotidiano la Repubblica, Francesco Merlo, ha scritto un articolo a proposito delle volgarità linguistiche di Berlusconi e dei suoi cloni al femminile come l'orrenda Santanchè, che ci permettiamo di citare. Merlo pone un problema apparentemente secondario, quello del linguaggio, ma in un epoca in cui la simbologia mostra tutta la sua potenza evocativa, il linguaggio è un arma micidiale, soprattutto in politica. La innovazione linguistica più recente del nostro amato premier a proposito dei magistrati di Milano è la parola cancro, "un cancro da estirpare". Per non essere da meno la signora Santanchè, principessa delle volgarità fisica e intellettuale, è stata più precisa, trattasi di metastasi e questo processo degenerativo del cancro in Italia ha un nome e cognome: Ilda Boccassini. Scrive giustamente Francesco Merlo: "Il rimando è alla violenza fisica, al bisturi, alla spietatezza del chirurgo. Dopo la parola "cancro" non c'è più spazio per le parole. Cancro è infatti la parola terminale, fuori dalla civiltà della democrazia, oltre la detestabilità del nemico. Berlusconi l'ha usata contro i magistrati e, in polemica ipocrita e contorta, contro il presidente Napolitano, dinanzi al quale non ha osato ripeterla...Il cancro invece ti pone davanti non più un avversario e neppure un nemico che è ancora una persona da abbattere. Il cancro è una mostruosità da devastare: con il bombardamento chimico, con l'estirpazione, con qualunque mezzo cruento. Siamo alla preparazione psicologica della guerra civile. Con il cancro infatti non c'è più bisogno di discutere né c'è tempo di ragionare: bisogna agire presto". E' possibile che un uomo di Stato, un capo di governo utilizzi questo linguaggio per definire un altro corpo dello Stato ed ora anche singoli magistrati? Forse Berlusconi cerca lo scontro, spera che i magistrati di Milano reagiscano in modo da cadere nella trappola della incompatibilità ambientale. Ma al di là delle tecniche politiche quel linguaggio resta indegno. Tentare di costruire nell'immaginario collettivo un richiamo di pancia contro i magistrati, identificandoli con la malattia che tutti gli essere umani considerano il male assoluto, la fonte più oscura di sofferenza è davvero sconcio, caro Presidente Berlusconi. Chissà se lei queste cose se le chiede quando si guarda allo specchio. Temo di no.

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