"La televisione uccide la realtà". Baudrillard

"La realta' e' stata sterminata e con essa e' scomparsa ogni illusione: la realizzazione totale del mondo, la fabbricazione di un mondo perfettamente identico a quello umano hanno provocato la fine del nostro mondo imperfetto. La televisione? Certo e' stata un complice importante di questo delitto. Proponendoci un raddoppiamento del mondo, i media offrono un' immagine che sempre piu' fa a meno di ogni riferimento al reale, un' immagine di sintesi che ha preso il sopravvento sulla realta' stessa. Non c' e' piu' dialettica, perche' l' immagine si presenta come universo autonomo senza negativita' . L' immagine riproduce immagini e basta, non e' piu' rappresentazione non ha piu' bisogno di un avvenimento reale per generarsi". Jean Baudrillard

giovedì 19 novembre 2009

GOOGLE: «SIAMO SOLTANTO UN MOTORE DI RICERCA»
Istruttoria su «abuso di posizione dominante»


Qualcuno l'ha definito il grande fratello della rete. Il dominatore incontrastato del web. Il deus ex machina della rete che da qualche tempo ha l'ambizione di far sentire tutto il suo peso anche nell'area delle news, ovvero dell'informazione che ormai dilaga online, mettendo in ginocchio la carta stampata sia in termini di vendite sia in termini di flussi pubblicitari. Proprio ieri, tra l'altro, il Censis ha registrato un boom di Internet a scapito della carta stampata. Stiamo parlando del più potente motore di ricerca dell'era internet: Google. La macchina tecnologica fondata da Larry Page e Sergey Brin, i due giovanotti che, a soli 36 anni, già minacciano la top 10 Forbes dei più ricchi d'America. Una macchina portentosa che indicizza oltre un miliardo di pagine contenente parecchi miliardi di informazioni. Un motore che registra più di mezzo miliardo di utenti al giorno e che fornisce in tempo reale risposte con un semplice click. E che di recente è entrata nel mirino dell'Antitrust. Che Google non sia soltanto un'opportunità per gli editori ma anche una potenziale minaccia lo dimostra il fatto che gli editori italiani hanno infatti denunciato Google news (un giornale online fatto automaticamente grazie a un assemblaggio di notizie pescate da tutto il mondo), per abuso di posizione dominante. Secca la replica del responsabile di Google New, Josh Cohen: «É un falso problema, il nostro obbiettivo non sono i contenuti che non competono al nostro business, il nostro è un modello collaborativo e vincente per tutti: attraverso le nostre ricerche portiamo agli editori un miliardi di click al mese». Insomma, nessuna paura dicono a Google, noi siamo un motore di ricerca e resteremo tali.
La conferma di questa linea, che tuttavia non rassicura gli editori, ci viene da Jessica Powell, responsabile della comunicazione di Google per il sud Europa che abbiamo incontrato in video conferenza da Londra: «In generale i contenuti legati alle notizie sono poca cosa se si raffrontano alle ricerche d'altra natura che vengono fatte in rete utilizzando Google. Certo, lei che è un giornalista farà ricerche sulle news o sulla versione online dei giornali cartacei ma il navigatore tipo cerca prevalentemente altre cose quando utilizza Google. D'altronde la nostra offerta di news comprende anche strumenti come YouTube o la ricerca di brani musicali ma difficilmente possiamo essere considerati competitor con la carta stampata, il nostro è un'altro mestiere. Questo non significa che non ci interessi il settore dell'informazione». Resta il fatto, in effetti, che Google ha un 'occhio' sempre più attento all'informazione. Mi riferisco a un accordo che avete firmato con 40 editori negli Stati Uniti. «Lei mi pare che si riferisca a Google Fast Flip. Si tratta ancora di un esperimento. L'obbiettivo è coinsentire all'utente internet di sfogliare rapidamente un giornale online come se fosse un quotidiano. Ma anche in questo caso il contenuto è scelto dagli editori, noi ci limitiamo a proporre una modalità di lettura».
Dunque, dicono i responsabili della comunicazione di Google non c'è da temere una cannibalizzazione della carta stampata e comunque non sarà certo Google a mettere in ginocchio gli editori. Eppure le cifre Internet anche nel settore dell'informazione fanno tremare i polsi ai grandi giornali. Non parliamo poi della pubblicità. Prima di Google l'adversiting su Internet non funzionava, all'inizio di questo millennio centinaia di portali internet hanno chiuso i battenti per mancanza di introiti pubblicitari. Con l'avvento di Google le cose sono cambiate. In Italia gli utenti internet, anche grazie alla grande diffusione di Google, hanno toccato i 23 milioni, pari al 48% della popolazione. La potenza del motore di ricerca ha modificato il mercato tanto da diventare concorrente insidioso anche sul terreno della carta stampata. Non è così? Powell scuote la testa: «Certo l'adversiting online è cresciuto parecchio forse perchè siamo riusciti a proporre in rete un'offerta informativa molto pertinente alla pubblicità. Tuttavia bisogna considerare il fatto che Google non va considerato come un concorrente ma come un'opportunità: l'anno scorso abbiamo distribuito 6 miliardi di dollari frutto di inserzioni pubblicitarie su Google, in Italia abbiamo distribuito oltre 100 milioni. Il mercato italiano è tra i primi 10 al mondo e tra i primi 5 d'Europa dal punto di vista pubblicitario».

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