Il ministro Sandro Bondi, clone di Silvio Berlusconi, soffre di allucinazioni come il suo capo di Arcore. E il giornalista Oscar Giannino alimenta addirittura questa malattia con una trasmissione di un'ora su radio 24 per dar fiato alle stupidità. Siamo alla follia mediatica. Per fortuna gli ascoltatori di Radio 24 hanno risposto durante la trasmissione che si tiene ogni mattina alle ore 9 con una marea di insulti al conduttore e al ministro. Ora, tra l'altro, si capisce perché l'emittente del Sole 24 ore perde ascolti.
Qual'é l'allucinazione del povero ministro Bondi comparsa sul Giornale e ripresa da Giannino? E' la solita litania. C'è un quotidiano che si chiama la Repubblica che sarebbe al centro di un gigantesco complotto contro Silvio Berlusconi a cui parteciperebbero magistrati, giornalisti, politici, forse banchieri e qualcuno, ancora senza volto, che tirerebbe le fila delle trame contro il povero Silvio. Un complotto, badate bene, che starebbe mettendo a rischio la democrazia e il governo eletto con suffragio universale. L'inchiesta su Bertolaso, su suo cognato e sulla banda di amici che secondo l'accusa mercificavano il sesso in cambio di appalti confermerebbe l'esistenza di questo complotto. Chi sarebbe il grande vecchio di questo disegno eversivo? Carlo De Benedetti? Antonio Di Pietro? Il Csm al completo? La procura di Milano? Qualche comunista infiltrato nella suprema Corte di Cassazione colpevole di aver bocciato il Lodo Alfano? Non si capisce. A una domanda il ministro Sandro Bondi se la cava con il nulla: "Io facevo un ragionamento politico". La cosa singolare di queste allucinazioni, messe in giro ad arte per coprire la durissima botta d'immagine che Berlusconi ha subito difendendo Bertolaso, è data dal fatto che il giornalista Oscar Giannino, che si dice indipendente e non schierato politicamente, abbia legittimato questi interrogativi in una trasmissione radiofonica. E la cosa ancora più singolare è che il conduttore si sia meravigliato degli insulti che gli sono arrivati via Sms. Per fortuna in trasmissione c'era il segretario dell'Anm, Giuseppe Cascini, che ha detto delle cose sensate. Una fra tutte: come si può immaginare che ci sia un centro politico-decisionale della magistratura che sceglie di mettere in atto un complotto contro Berlusconi? E' semplicemente assurdo, a meno che non si voglia usare questo ragionamento propagandistico per colpire la giustizia e giustificare le leggi ad personam. Ma a questo Giannino non ci arriva. Prima i nemici erano i magistrati di Milano. Ora sono quelli di Firenze? E perché no quelli di Bari? E che dire di quelli romani? O è tutta la magistratura da imbavagliare come ai bei tempi della prima Repubblica? Forse la verità è un'altra. Il signore che ci governa da Palazzo Chigi vorrebbe abolire il potere giudiziario, demolendo così quell'equilibrio dei poteri, (esecutivo, legislativo e giudiziario) che ha garantito le grandi democrazie dell'occidente ispirandosi a Montesquieu. Questo progetto, annunciato in più occasioni è davvero un'insidia per la democrazia, caro Giannino.
Riflessioni di un giornalista su ciò che accade in Italia e nel mondo. La verità è la voce dell'anima.
"La televisione uccide la realtà". Baudrillard
"La realta' e' stata sterminata e con essa e' scomparsa ogni illusione: la realizzazione totale del mondo, la fabbricazione di un mondo perfettamente identico a quello umano hanno provocato la fine del nostro mondo imperfetto. La televisione? Certo e' stata un complice importante di questo delitto. Proponendoci un raddoppiamento del mondo, i media offrono un' immagine che sempre piu' fa a meno di ogni riferimento al reale, un' immagine di sintesi che ha preso il sopravvento sulla realta' stessa. Non c' e' piu' dialettica, perche' l' immagine si presenta come universo autonomo senza negativita' . L' immagine riproduce immagini e basta, non e' piu' rappresentazione non ha piu' bisogno di un avvenimento reale per generarsi". Jean Baudrillard
mercoledì 17 febbraio 2010
venerdì 12 febbraio 2010
la corruzione in percentuale
L'avete sentita l'ultima del nostro presidente del consiglio a proposito dell'inchiesta che ha coinvolto anche Bertolaso? "Se una persona opera bene al 100% e c'è un 1% discutibile questo va messo da parte, mi sembra una cosa di buon senso che non è difficile da capire". Avete capito, cari magistrati, come dovrete condurre le inchieste da ora in poi? Se uno si è sempre comportato bene poi un giorno si fa corrompere, lasciate perdere di fare tutte quelle indagini. Proscioglietelo in istruttoria e non se ne parli più. Ok? Berlusconi ha detto ai magistrati che si dovrebbero vergognare. Ma lui non si vergogna mai di dire queste mostruosità?
giovedì 11 febbraio 2010
Un baro a palazzo
di Bruno Perini
E' irritante ascoltare il nostro presidente del consiglio. Ho sentito una parte della conferenza stampa di Silvio Berlusconi sul caso Bertolaso e ancora una volta sono attonito per l'arroganza e la sfacciataggine di quell'uomo. Prima ancora che si conoscano i termini dell'inchiesta per corruzione il nostro amato presidente ha deciso che quei magistrati vanno criminalizzati perchè hanno osato colpire "l'uomo del fare". Con tutto il rispetto per Bertolaso e per il suo lavoro, nessuno si può arrogare il diritto di decidere prima della fase istruttoria se gli imputati di un'inchiesta sono innocenti o colpevoli. Se si leggono tra le righe le dichiarazioni di Berlusconi è evidente che ancora una volta l'uomo pensa a salvare se stesso. Attacca la magistratura e annuncia controriforme della giustizia non per il bene del paese ma per preparare il terreno a una grande svolta politica e istituzionale: snaturare l'equilibrio dei poteri uscito dalla costituzione, menomando quello giudiziario, in modo da poter finalmente sotterrare i suoi guai giudiziari. Il potere che più lo infastidisce è quello giudiziario. La cosa penosa è che la stampa, a parte eccezioni, fa finta di non vedere il disegno del presidente del consiglio e il più delle volte dà credito alle sue farneticazioni sui complotti giudiziari che hanno come unico scopo quello di preparare il terreno a una offensiva nei confronti della magiustratura e di evitare di difendersi in tribunale dalle accuse, ad esempio, di corruzione in atti giudiziari. E' con quel signore che deve avere a che fare l'opposizione. E la vera natura del nostro premier, quella vincente, è quella che è emersa nella conferenza stampa sul caso Bertolaso e che purtroppo piace a una parte degli italiani.Il Pd non può farsi illusioni: Berlusconi non è un avversario leale e non è neppure uno statista. E' un baro della politica, che utilizza la politica e la maggioranza parlamentare non per il bene del paese ma per il suo bene. E come tale andrebbe trattato.
E' irritante ascoltare il nostro presidente del consiglio. Ho sentito una parte della conferenza stampa di Silvio Berlusconi sul caso Bertolaso e ancora una volta sono attonito per l'arroganza e la sfacciataggine di quell'uomo. Prima ancora che si conoscano i termini dell'inchiesta per corruzione il nostro amato presidente ha deciso che quei magistrati vanno criminalizzati perchè hanno osato colpire "l'uomo del fare". Con tutto il rispetto per Bertolaso e per il suo lavoro, nessuno si può arrogare il diritto di decidere prima della fase istruttoria se gli imputati di un'inchiesta sono innocenti o colpevoli. Se si leggono tra le righe le dichiarazioni di Berlusconi è evidente che ancora una volta l'uomo pensa a salvare se stesso. Attacca la magistratura e annuncia controriforme della giustizia non per il bene del paese ma per preparare il terreno a una grande svolta politica e istituzionale: snaturare l'equilibrio dei poteri uscito dalla costituzione, menomando quello giudiziario, in modo da poter finalmente sotterrare i suoi guai giudiziari. Il potere che più lo infastidisce è quello giudiziario. La cosa penosa è che la stampa, a parte eccezioni, fa finta di non vedere il disegno del presidente del consiglio e il più delle volte dà credito alle sue farneticazioni sui complotti giudiziari che hanno come unico scopo quello di preparare il terreno a una offensiva nei confronti della magiustratura e di evitare di difendersi in tribunale dalle accuse, ad esempio, di corruzione in atti giudiziari. E' con quel signore che deve avere a che fare l'opposizione. E la vera natura del nostro premier, quella vincente, è quella che è emersa nella conferenza stampa sul caso Bertolaso e che purtroppo piace a una parte degli italiani.Il Pd non può farsi illusioni: Berlusconi non è un avversario leale e non è neppure uno statista. E' un baro della politica, che utilizza la politica e la maggioranza parlamentare non per il bene del paese ma per il suo bene. E come tale andrebbe trattato.
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